Esiste un paese dove, in tempi di crisi e di pandemia, il giornalismo ha il compito e dovere di evidenziare le falsità di chi propaga verità alternative alle evidenze scientifiche che si sono accumulate nel tempo. Quel paese non è l’Italia. Con buona pace di chi continua a parlare di media mainstream e pensiero unico, lo spazio concesso in Italia a ciarlatani e stregoni non ha avuto eguali in Europa. Tra le varie che si sono viste e lette le terapie domiciliari hanno sicuramente occupato (e stanno occupando ancora?) un importate spazio nel dibattito pubblico italiano.
Come abbiamo smascherato le terapie domiciliari
Quello che abbiamo fatto è stato piuttosto semplice e lineare. Ci siamo interessati al fenomeno “Comitato Cura Domiciliare Covid-19”, lo abbiamo descritto e sopratutto abbiamo evidenziato le nostre perplessità. Non capita tutti i giorni che dei medici, capitanati da un avvocato formino un’associazione per promuovere un metodo di cura alternativo ai protocolli ministeriali. Chi sono? Perché lo fanno? Perché operano su Facebook? E soprattutto quello che dicono è supportato da evidenze scientifiche?
Non lo nego, quando ho scritto i nostri primi 3 articoli sul tema ero molto contento del risultato, credo di aver centrato il discorso senza scadere in un aprioristico “nulla ha senso in quello che questi dicono”. Mi immaginavo di ricevere i soliti insulti, non mi sarai mai aspettato che nel giro di qualche giorno venissimo minacciati pubblicamente da Erich Grimaldi presidente e avvocato dell’associazione. Evidentemente avevamo colpito forte e colpito nel segno. Rispondere con delle minacce a chi chiede solamente chiarimenti, dati e pubblicazioni fa capire il livello culturale e scientifico di ci siamo trovati davanti. *sorseggio di latte*
Il colpo di grazia
Se nessuno all’interno dell’associazione ci avesse degnato di attenzioni, probabilmente la nostra pagina non avrebbe raggiunto un nutrito seguito sul tema in così poco tempo. Oltre ai vari attestati di stima, di cui non smetteremo mai di ringraziarvi, siamo stati contattati da svariate persone che volevamo attivamente aiutarci. E che c’è di meglio di dimostrare che forse le varie perplessità che avevamo sull’associazione non erano campate per aria? Se io scrivo “Chi garantisce che le testimonianze siano reali? Esiste qualche forma di controllo?” e come risposta ricevo (parafrasando) “ci accusate falsità e ora vi denuncio” non sarebbe male provare chi ha ragione. Come spesso ci capita…avevamo ragione noi. Grazie a un volontario siamo stati in grado di provare che l’entusiasmo con cui alcuni medici operavano non era seguito da un’altrettanta sufficiente attenzione. Senza troppe difficoltà, fingendo di avere la Covid-19, si poteva ricevere una prescrizione per 4 farmaci e svariati integratori.
Covid, farmaci à gogo
Le evidenze che abbiamo raccolto sono servite a scrivere l’articolo linkato qui sopra. E hanno messo in standby l’associazione che si è vista costretta a fermare il “rivoluzionario” approccio. Che figura.
Durante la videochiamata il dottore (che non ha mai visto il paziente) non richiede nemmeno di misurare la saturazione e febbre in diretta. In quel caso avrebbe visto che non c’era più nulla e non c’era bisogno di terapia. Prima c’è sempre l’anamnesi e giustamente ti fidi di quello che ti riferisce il paziente. Poi però almeno due dati te li devi procurare specie dopo che il paziente ha riferito questi sintomi (non banali, astenia e dispnea per sforzi lievi con dolore toracico) prima di iniziare non ha approfondito e si è basata solo sulla semplice videochiamata. Ci mette il suo impegno. Ma è così presa (ed offuscata) da protocolli e terapie inutili precoci che non bada più ad approfondire clinicamente ed annotare dati obiettivabili solo con la visita che parte subito con la prescrizione di farmaci totalmente inutili. Quando non sai nulla di una persona è sempre meglio approfondire. Non sai se tende ad esagerare i sintomi o al contrario sottostimare.
– Filippo Testa medico Anestesista Rianimatore dell’ospedale di Trieste
Uno spezzone del video della chiacchierata paziente non malato-dottore è stato trasmesso su Rete4 e lo potete trovare qui.
Qualche commento in chiusura
Noi quello che facciamo lo facciamo perché ci diverte e spesso ci fa sentire utili. Non disponendo di risorse e lavorando nel nostro tempo libero siamo riusciti a mettere in evidenza tutte le contraddizioni di un’associazione che ha raggiunto e convinto migliaia di persone in tutta Italia. Grimaldi e la sua associazione sono stati il baluardo che svariate testate nazionali (La verità in particolare) hanno sventolato per denigrare l’operato del ministero della salute e il ministro della sanità. Fortunatamente l’arrivo dei vaccini in primis e quello che abbiamo fatto noi nel nostro piccolo hanno sgonfiato il fenomeno. In un paese normale, un giornalismo sano avrebbe contestato il ministero della salute chiedendo conto di come fosse possibile che un gruppo di medici proponesse cure alternative su Facebook, a base di farmaci dalla comprovata inefficacia. Ma quel paese non è l’Italia.
Ps: a chi si presenterà dicendo che i dati scientifici sono stati pubblicati, consigliamo di leggere “Lo studio supercazzola sulle terapie domiciliari“.
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Giovanni Schiesaro, membro e fondatore di Biologi per la Scienza, laureato in Biotecnologie Industriali (UniMib) attualmente research assistant presso The Novo Nordisk Foundation Center for Biosustainability.