La nuova bugia: muoiono di più i vaccinati dei non vaccinati. Ieri sotto il nostro post sul perché i non vaccinati causano le varianti abbiamo ricevuto un commento, condito dai soliti insulti, da parte di un’insegnante italiana. Allegata al commento era presente questa immagine.
Una tabella con dei numeri con scritti sopra dei calcoli. Il nesso con il nostro post sulle varianti ci è oscuro, lo facciamo rientrare nel classico commento di chi non legge cosa scriviamo, vede post pro vaccini e risponde con un commento anti vaccini. Internet. Ammetto di essermi surriscaldato quando ho visto che era un commento che arrivava da un’insegnante. Per questo motivo, invece di rispondere male alla diretta interessata, cercherò di sfogare la mia rabbia con questo post.
La nuova bugia: muoiono di più i vaccinati dei non vaccinati. Partiamo dall’immagine. Diamole un contesto. La tabella (senza scritte) è stata presa da un report del 18 giugno 2021 del ministero della salute pubblica Inglese. I calcoli, invece, devono arrivare da un luminare convinto di aver scoperto il grande inganno di questa pandemia. Per chi non ci fosse ancora arrivato le percentuali sono calcolate con un semplice rapporto in cui il numero dei morti è moltiplicato per 100 per poi essere diviso per il valore in alto nella tabella (esempio prima percentuale: 73 (morti) x 100 diviso 60.624 (il totale dei contagi) = 0,12 ). Il dato che emergerebbe da queste percentuali e che dimostrerebbe l’inefficacia dei vaccini è tutto in quel morti da vaccino = 0,21 % e morti non vaccinati = 0,09 %. I vaccinati muoiono più del doppio dei non vaccinati!
Sto per urlare. Ma mi trattengo. Facciamo cadere assieme il castello di sabbia. Prima di tutto gli errori di marketing. I non vaccinati sono sotto alla soglia psicologica del 0,10% con un bel 0,09%? Certo! Se arrotondiamo male i numeri.
Si li sento già i vostri commenti “0,09 % o 0,10 % il dato è sorprendente, minore della media (0,12%) i vaccinati muoiono meno della media! Ciò significa che i vaccinati muoiono più dei non vaccinati!”. Ma è così? Ovviamente no.
Siamo palesemente in un problema di sampling bias (errore di campionamento). Come diceva la mia maestra di matematica delle elementari, stiamo confrontando le pere con le mele. I numeri senza un’attenta analisi possono portarci a conclusioni errate. Chiediamoci cosa caratterizza queste due categorie. Le fasce d’età rappresentate nelle due categorie sono le stesse? No, la popolazione che compone la categoria dei vaccinati non è la stessa che va a comporre la categoria dei non vaccinati.
I primi ad essere stati vaccinati sono stati gli over 90, personale sanitario e categorie a rischio. Per poi andare a scendere (over 80, 70, 60…). La scelta, chiaramente non è stata casuale ma dettata dal fatto che le persone più anziane hanno una più alta probabilità di finire in terapia intensiva e morire. Stiamo confrontando due categorie molto diverse. I vaccinati sono mediamente più anziani e con un più alto rischio di morire di COVID-19 dei non ancora vaccinati mediamente più giovani e con un minor rischio di morire a causa della malattia. Potrei andare avanti per conto mio ma ripeterei cosa ha giù scritto Mattia Villa (@emmevilla) su twitter in un thread da incorniciare.
I vaccini stanno salvando vite. E chi non è in grado di ammetterlo è accecato dalle sue errate convinzioni o in totale malafede. Basta vedere cosa è successo in Israele o cosa sta accadendo nel Regno Unito (UK) adesso per rendersene conto chiaramente. In UK i contagi sono risaliti con un andamento esponenziale ma le morti (che ci sono) sono per il momento sotto controllo. Una situazione completamente diversa dalla prima e seconda ondata.
Vorrei aggiungere anche una considerazione sull’insegnante che ha fatto nascere questo post ma oggi sono fortunato ci ha già pensato Riccardo Dal Ferro (@RickDuFer) a scrivere un tweet che condivido al 100%.
Ciao.