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COVID-19 Opinioni

L’ennesimo casino con AstraZeneca

A giugno, con l’apertura delle vaccinazioni a tutti e la diminuzione della circolazione del virus, è diventato ufficialmente sconveniente per un giovane vaccinarsi con AstraZeneca in quanto le probabilità di avere effetti collaterali a causa del vaccino sono maggiori di quelle di morire per il COVID (sottolineiamo che questa seconda considerazione vale solo in caso di bassa circolazione virale).

Adesso, sull’onda emotiva causata dalla morte di una diciottenne, AstraZeneca è stato ufficialmente vietato ai minori di 60 anni, seconde dosi incluse.

Questa scelta secondo noi non ha scientificamente molto senso, e vi spieghiamo perché.

1) In farmacia si può comprare tranquillamente l’ibuprofene, che tra i vari effetti collaterali ha “(fino a 1 su 10.000) sindrome nefrotica, nefrite interstiziale che possono essere accompagnati da insufficienza renale acuta” . È abbastanza difficile immaginare un motivo per cui dopo essere stati debitamente informati un ragazzo o una ragazza non possano comunque scegliere di vaccinarsi con AstraZeneca.

2) Per i giovani il rischio di effetti collaterali supera quello derivante dal virus nel caso in cui la circolazione sia come ora bassa.
Vero, nel caso in cui però un giovane sia consapevole che attuerà dei comportamenti a rischio (tipo andare in vacanza ad Amsterdam e fare serata in tutte le discoteche disponibili) è giusto che possa scegliere di avere AstraZeneca oggi piuttosto che Pfizer tra un mese e mezzo.

3) Le seconde dosi di AstraZeneca si sono dimostrate fondamentalmente sicure per quanto riguarda gli effetti collaterali gravi, quindi non si vede la ragione di cambiarle con Pfizer dal momento che gli studi riguardo ai mix di vaccini sono pochi (anche se onor del vero indicano che la risposta immunitaria sia migliore, seppur a fronte di una quantità maggiore di effetti collaterali minori)

4) Le persone nella fascia 60-80 senza altri particolari problemi vanno vaccinate con AstraZeneca e J&J, e se vogliono Pfizer o Moderna che aspettino di essere vaccinate dopo i giovani.
Non devono essere i giovani a doversi vaccinare più tardi o con un vaccino per loro meno sicuro, perché gli ultra-sessantenni hanno già avuto mesi per vaccinarsi avendo la priorità.

Per l’ennesima volta durante questa pandemia sono state quindi fatte scelte molto discutibili dal punto di vista scientifico, e la toppa che si è deciso di metterci sopra si è rivelata in qualche modo peggiore del buco.


Riccardo Spanu, membro e fondatore di Biologi per la Scienza, laureato in Pharmaceutical Biotechnologies (UniPD).

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