La diffusione della pseudoscienza ha una struttura simile all’inferno dantesco: una piramide rovesciata in grado di produrre una spirale di infinita sofferenza. Questa sofferenza, tuttavia, non si riversa su chi fa nascere o diffonde le pseudoscienza ma su di noi poveri neo-laureati costretti (giustamente eh) a spiegare alla zia che no, non ci vogliono mettere le onde quantistiche elettromagnetiche nei pomodori. Tanto per dirne una random.
Come per l’inferno il primo incontro che tutti hanno con il mondo delle false notizie scientifiche è il limbo. Possiamo popolare il limbo da tutti quei post e tutte quelle persone che, senza particolari colpe, rilanciano la mai banale balla scientifica. Potremmo poi stare a discutere se chi, messo di fronte all’evidenza di aver condiviso fatti non verificati, reagisca dicendo “vabbè anche se è una bufala io la penso così” meriti il limbo o la retrocessione in qualche girone più crudele…ma non lo faremo.
Perdiamo molto tempo a sconfessare le più strampalate teorie pseudoscientifiche dimenticandoci di evidenziare chi e perché produca incessantemente queste teorie.
Insomma, per rimanere nell’analogia dantesca se vogliamo colpire chi produce le bugie pseudoscientifiche dobbiamo scendere nelle viscere dell’inferno. Per farlo è necessario però comprendere che le balle scientifiche che sentivano i nostri nonni, si sono evolute seguendo il mantra di questi tempi: l’iper-specializzazione. Signora mia non ci sono più le balle di una volta.
Per spiegare questa evoluzione serve un esempio: Loretta Bolgan. Il curriculum di Loretta Bolgan ci mette al cospetto di una laureata con dottorato di ricerca in scienze farmaceutiche all’università di Padova. Possiamo sorvolare i diversi problemi evidenziati da Enrico Bucci nelle pubblicazioni accademiche della Bolgan e possiamo dire che il suo non è un curriculum improvvisato. O almeno non è improvvisato quanto quello di Stefano Scoglio, un non laureato in medicina che certifica di essere stato candidato al Nobel in medicina.
Avere una laurea e un dottorato equivale ad essere grandi scienziati? Ovviamente no.
Bisogna sempre ribadire che nella scienza non esiste il principio di autorità: contano i dati, non chi li porta. Come sappiamo bene persino i premi Nobel non sono esenti da affermazioni pseudoscientifiche (vedere Luc Montagnier). Cosa sia successo dopo un promettente inizio alla carriera di Loretta Bolgan non lo abbiamo capito. Quello che sicuramente abbiamo capito è che per produrre pseudoscienza oggi bisogna creare una parvenza di scientificità. Non basta urlare al complotto delle case farmaceutiche e dei governi. Bisogna andar oltre usando parole complicate tipo “epigenetica”, l’equivalente del “quantistico” nella pseudoscienza sulla fisica. E soprattutto bisogna supportare le proprie affermazioni con degli studi (finti) e indipendenti (finanziati da associazioni no-vax) che hanno dimostrato (il nulla) su quel farmaco pericolosissimo (ma approvato da enti regolatori).
E quale miglior farmaco se non i vaccini per un po’ di sana pseudoscienza
Loretta Bolgan sale alla ribalta delle cronache nel 2018 come consulente di un’associazione no-vax chiamata CORVELVA. Grazie alla sponsorizzazione economica e mediatica dell’ordine dei biologi lo studio condotto da Bolgan e soci no-vax (in laboratori indipendenti!!!) dichiarava di aver trovato nei vaccini: dna-fetale, VIAGRA, antiepilettici, e altre mille molecole. Ovviamente tutto falso e sconfessato nel dettaglio da Bucci e Marco Bella.
Grazie ai vari agganci politici oltre alla prima pagina su Il Tempo, il mirabolante studio di CORVELVA giunge anche nelle sale del parlamento italiano. Viva l’Italia e grazie Sara Cunial. Ci si potrebbe chiedere se ha senso smontare pezzo per pezzo le falsità di questi studi. Secondo noi si, soprattutto quando raggiungono migliaia di persone. Poi se qualcuno ci pagasse saremo più felici nel farlo (supportate il nostro Patreon cof cof). Forse, però, servirebbe anche dimostrare quanto queste fonti – nonostante gli appoggi politici – non siano affidabili, una sorta di vaccino per queste notizie: Corvelva -> non affidabile, Bolgan -> non affidabile e così per altri svariati personaggi. Anche perché poi le loro argomentazioni ricadono nei soliti scatoloni pseudoscientifici, come ad esempio la cazzata dei feti abortiti nei vaccini.
Dal 2018 ad oggi Loretta Bolgan per conto dell’associazione CORVELVA ha continuato a produrre pseudoscienza. Con nuovi “studi” intenzionalmente condotti male, di cui abbiamo ampiamente parlato (qui).
Ecco per voi quindi una lista di affermazioni in stile Bolgan con relativo link che dimostra esattamente l’opposto.
- I vaccini ci fanno diventare OGM. Falso.
- I test diagnostici (i tamponi) non funzionano. Falso.
- I vaccini non sono testati. Falso.
- Migliaia di morti a causa dei vaccini. Falso.
- Le analisi di CORVELVA e di Loretta Bolgan dimostrebbero la pericolosità dei vaccini. Falso.
- Nei vaccini ci sono feti abortiti. Falso.
- Loretta Bolgan e CORVELVA sono delle fonti scientifiche affidabili. Estremamente falso. E non serve il link.
Infine, nei vaccini c’è il viagra? No, ma l’azienda che produce il viagra (la Pfizer) è in prima linea nel produrre il più efficace vaccino che abbiamo contro il SARS-CoV-2. Non è che forse Loretta Bolgan ha mal interpretato il suo sogno premonitore sul futuro?