Un tampone da NOBEL allo Scoglio
Tutte le verità che non ci vogliono rivelare
1. I TAMPONI PER UN VIRUS CHE MUTA
“la validità o meno del test si basa sull’isolamento o meno del fantomatico virus, di cui esistono ormai 40.000 sequenziamenti genici, e che ci dicono che muta continuamente.”
Abbiamo sentito molte (e forse troppe) volte dire “il virus è mutato”. Questa affermazione è stata spesso associata a…
Pubblicato da Pop Medicine su Mercoledì 10 giugno 2020
In generale nella sequenza di un virus esistono regioni più e meno propense a mutare. Il virus di nostro interesse, inoltre, possiede sequenze più o meno simili ad altri virus e per un buon test diagnostico l’ideale sarebbe ricercare una sequenza caratteristica del virus (che solo quel virus ha) e che venga conservata nel tempo (cioè che muti il meno possibile). Per fare un esempio se il Sars-CoV-2 ha fatto la sua fortuna utilizzando le proteine spike per entrare dentro le nostre cellule si può immaginare che le sequenze che codificano per questa proteina siano delle ottime sequenze da rintracciare per un test diagnostico.
2. 80% DI FALSI POSITIVI
3. LA VERSIONE SUI PRIMER DI SCOGLIO
“il primer sintetico usato per rilevarlo ha 18-24 basi, ovvero una frazione corrispondente allo 0.07% del genoma del virus”
“Con una sequenza genica che copre solo lo 0.07% del genoma, appare evidente che si possono intercettare gli RNA di tanti altri organismi o dello stesso soggetto.”
4. IL CLASSICO NON CE LO VOGLIONO DIRE
Data la situazione di emergenza globale, comunque, le sequenze dei primer sono note.
5. NON SI CONOSCONO I PROTOCOLLI, I PROTOCOLLI NON SONO PUBBLICI
6. NON ABBIAMO ISOLATO IL VIRUS
Il virus è stato isolato e letteralmente fotografato in questo articolo. Per eventuali dubbi Scoglio può anche guardare questo articolo in cui si dimostra che gli anticorpi sviluppati da tre pazienti risultati positivi al tampone sono in grado di impedire l’infezione in colture cellulari.
7. EH ALLORA KARY MULLIS???
Mullis non ha mai detto che la PCR non abbia valore diagnostico per i virus, anzi, cercando su internet si trova subito un articolo che spiega come questa sia una citazione di John Lauritsen falsamente attribuita a Mullis e presa comunque fuori contesto, in quanto era parte di un articolo in cui semplicemente si si metteva in luce come la PCR fosse una tecnica qualitativa e non quantitativa. Se proprio vogliamo essere onesti poi, la tecnica usata nel test per il SARS-CoV-2 non è una PCR, ma una quantitative rtPCR, che permette non solo di vedere se c’è il virus, ma anche quanto ce n’è.